gruppo toscano della rete nazionale delle donne per la rivoluzione gentile. Il gruppo aderisce alla rete e ne sottoscrive il suo manifesto. info e contatti: rivoluzionegentiletoscana@gmail.com
giovedì 17 novembre 2011
la rete sottoscrive il Manifesto di laicità e diritti
In occasione delle tre giornate all'Aquila il gruppo di lavoro: Giustizia, laicità e legalità, dopo averne discusso i vari punti, ha sottoscritto a nome della rete delle donne per la rivoluzione gentile, il manifesto dell'associazione "Laicità e diritti".
Un ampio dibattito tra tutte le componenti del gruppo di lavoro, a conclusione del quale è stato presentato un documento alla condivisione dell'assemblea.
istruzione per i bambini disabili, omofobia, unioni civili, biotestamento, temi sui quali la rete ed il gruppo toscano intende impegnarsi nei prossimi mesi.
lunedì 14 novembre 2011
SE NON SI TROVANO NUOVE PAROLE NON E' LA MIA RIVOLUZIONE!!
Sono arrivata all'Aquila nel tardo pomeriggio di Venerdi 11, l'equipaggio toscano era numeroso e direi anche bene assortito..con noi, alla guida dell'auto, c'era anche l'unico uomo che ha partecipato alla nostra assemblea! Paolo è una persona veramente gentile,ha scritto una bella e accorata lettera e così abbiamo pensato di invitarlo: sostenitore di principi antichi e rivoluzionari, nessuna di noi lo conosceva, ma sia il lungo viaggio che le due giornate all'Aquila, hanno gettato i semi per una bella amicizia! La mattina del sabato, quando ancora le altre dormivano, ho fatto colazione in albergo e con la mappa della città mi sono incamminata verso il centro. Una lunga salita mi ha portato fino all'arco situato vicino alle famose novanatanove cannelle: in un silenzio surreale solo lo scrosciare silenzioso e sommesso di 99 fontanelle; da quel momento in poi solo palazzi semidistrutti impalcature e supporti di sicurezza,crepe nelle pareti, recinti e reticolati con appesi mazzi di fiori, piccole dediche, foto un po' annebbiate. Continuo nel mio cammino per raggiungere il punto di incontro dove il bus navetta ci avrebbe portato in piazza delle Arti per continuare il lavoro dei gruppi.
Procedevo lentamente con la macchina fotografica pronta per scattare alcune foto: ma le immagini nel riguardarle non mi restituivano proprio niente di quello che con gli occhi avevo visto, l'obiettivo metteva a fuoco ma solo il mio sentire poteva dare un senso: e così avanti fino ad incrociare quella che era stata la casa dello studente, un silenzio assordante e un palazzo sventrato e anche lì tante immagini e biglietti e scritte per non dimenticare......Sento di essere ormai in preda a quella che a quanto pare è una sindrome comune alle persone che visitano l'Aquila del dopo terremoto: non ci sono parole, le "terre mutate" non si possono raccontare o descrivere, perchè sono un non- luogo e come tale abita solo le nostre coscienze. - Ecco perchè le donne aquilane e tutti a gli abitanti chiedono di andare a visitarla perchè loro stessi non hanno parole per descrivere, per spiegare che le macerie dell'Aquila non sono quelle causate dal terremoto ma sono la testimonianza dell'incuria, dell'ingiustizia della sfrontatezza di una classe politica arrogante e insensibile. Sono la muta testimonianza di una serie di diritti negati in nome del profitto e dell'interesse personale. Gli aquilani chiedono la nostra attenzione ed il nostro impegno perchè questi luoghi possano essere riconsegnati alla storia ed alla vita e noi abbiamo il dovere di trovare nuove parole per la nostra rivoluzione.
"parole chiave": BENE COMUNE, diritto collettivo, dalla parola ambiente alla parola natura, USI CIVICI, " disubbidienza civile, MATRIA, etica ecologista,rispetto, etc etc ...
GRAZIE AQUILA, GRAZIE SPLENDIDE DONNE AQUILANE
Le nuove parole della rivoluzione......gentile!
Sottotitolo: SE NON SI TROVANO NUOVE PAROLE NON E'LA MIA RIVOLUZIONE!!
Non so ancora quando, mi sentirò pronta per fare un breve racconto sulle giornate dell'assemblea della rete a l'Aquila, forse sarà un racconto a puntate perchè tanti, davvero tanti sono i pensieri e le sensazioni. Per il momento anticipo alcune "parole chiave": diritto collettivo, dalla parola ambiente alla parola natura,usi civici, "le vostre leggi sono immorali e noi non ubbidiamo a leggi immorali", MATRIA, etica ecologista, etc etc ...
Una cosa posso dirla adesso: GRAZIE AQUILA, GRAZIE SPLENDIDE DONNE AQUILANE
lunedì 7 novembre 2011
APPUNTI PER L'ASSEMBLEA DELL'AQUILA
1)con l'associazione laicità e diritti il loro manifesto da proporre alla sottoscrizione dell'assemblea nazionale.
2)L.I.D.A (Lega italian per i diritti dell'animale)e il progetto vivere Vegan: femminismo, animali e veganismo, antispecismo.
3) anteprima del premio "donnaèweb" in programma a Lucca in primavera: le donne e la rete
Continuate a mandare i vostri documenti ma SOPRATTUTTO raggiungeteci a l'Aquila 11/12/13 novembre. La rivoluzione gentile avanza!!
sabato 5 novembre 2011
MANDACI LE TUE PROPOSTE PER L'ASSEMBLEA DELLA RETE A L'AQUILA
Dalla Toscana le proposte da presentare ai gruppi di lavoro dell'assemblea nazionale della rete. Ci faremo portavoce di coloro che non potranno essere presenti, inviateci i vostro documenti a: rivoluzionegentiletoscana@gmail.com
venerdì 4 novembre 2011
VIAGGIO PER L'AQUILA
CHI VUOLE UN PASSAGGIO SI METTA SUBITO IN CONTATTO - CELL 3389752518
sabato 22 ottobre 2011
LA PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA RETE
DONNE IN RETE PER LA RIVOLUZIONE GENTILE
in relazione con DONNE TERRE MUTATE
I° ASSEMBLEA NAZIONALE
L'AQUILA 11, 12 e 13 NOVEMBRE 2011
Proponi le tue idee di trasformazione per uno dei seguenti nodi:
Incompiuta democrazia
Lavoro
Corpo e violenza
Ambiente
Cultura e agenzie educative
Giustizia, legalità e laicità
iscriviti dal sito www.rivoluzionegentile.it ad uno dei gruppi di lavoro
domenica 2 ottobre 2011
11/12/13 NOVEMBRE ALL'AQUILA LA PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA RETE
L’Aquila è una città che amiamo, ha forza, intelligenza, vede lontano per ricostruire. L’abbiamo scelta per la prima Assemblea nazionale della Rete delle donne della rivoluzione gentile.
DALLA TOSCANA STIAMO ORGANIZZANDO PULLMAN PER RAGGIUNGERE L'AQUILA
www.assemblea.rivoluzionegentile.it
venerdì 26 agosto 2011
NON PERDERE IL TRENO......!
E' consigliabile procurarsi la Carta freccia di Trenitalia, il 24 Settembre è l'ultimo giorno per usufruire di uno sconto del 50%.
A BREVE TUTTI GLI ORARI PER I PERCORSI DA FIRENZE CON LA FRECCIA E DA MASSA CON INTERCITY CON ELENCO FERMATE INTERMEDIE - STAY TUNED!!!
SABATO 24 settembre IL TRENO DELLE DONNE A DIFESA DELLA COSTITUZIONE
PER I RAGGRUPPAMENTI DA FIRENZE CON FRECCIA ROSSA rivolgersi a rivoluzionegentiletoscana@gmail.com
PER I RAGGRUPPAMENTI CON PARTENZA DA MASSA PER ROMA CON INTERCITY RIVOLGERSI A Paola Bertola e-mail: paola_romolo@yahoo.it
cell: 347 6032964
A BREVE GLI ORARI E I DETTAGLI PER LA PRENOTAZIONE
giovedì 14 luglio 2011
LA PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA RETE
IL CAMBIAMENTO VERO ESIGE L'IMPEGNO SERIO E COSTRUTTIVO DI NOI DONNE E LA RETE INTENDE DARE IL SUO CONTRIBUTO
VI ASPETTIAMO - NON MANCATE
venerdì 24 giugno 2011
A SIENA PER IL PRIMO RADUNO DEL SE NON ORA QUANDO
Una grande opportunità per incontrarci e confrontarci, per dare un seguito al 13 febbraio affinchè non si disperdano le energie e le speranze di quante di noi continuano a crederci! IL VENTO CAMBIA.....e noi continuiamo ad esserci.
NON MANCATE A SIENA I
L 9/10 LUGLIO..SE NON ORA QUANDO?
giovedì 9 giugno 2011
QUATTRO SI LA RIVOLUZIONE GENTILE ......CONTINUA COSI'
LA RETE DELLE DONNE PER LA RIVOLUZIONE GENTILE C'E'!!!
mercoledì 25 maggio 2011
dal Blog della rete siciliana delle donne per la rivoluzione gentile
La conciliazione non è per le donne
Blog | di Angela Lamboglia
24 maggio 2011
A partire dal 1° gennaio 2012 l’età pensionabile delle donne del pubblico impiego sarà equiparata a quella degli uomini, cioè 65 anni. Quando ha approvato questa misura, nel giugno scorso, il governo ha assicurato che le risorse risparmiate, 4 miliardi nell’arco di 10 anni, sarebbero andate ad un Fondo strategico destinato a finanziare politiche per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro.
Il pensionamento anticipato per le donne funzionava come una sorta di compenso per il lavoro prestato tra le mura domestiche, non rintracciabile nella storia contributiva, e il governo avrà pensato di poter sostituire quella concessione con un’altra: al posto di qualche anno di lavoro in meno, maggiori servizi per ridurre la propria presenza in casa – per monetizzare quell’impegno, per delegarlo ad altri, ad altre, alle migranti in particolare – e per lavorare di più fuori.
Peccato che la Finanziaria 2010 e la Legge di Stabilità 2011 abbiano già sottratto da quei risparmi 362 milioni di euro per coprire debiti di Comuni e Sanità pubblica e che il Fondo strategico non figuri nel recente Piano Nazionale di Riforma.
Per questo motivo 24 associazioni, tra cui Diversamente occupate, hanno promosso un appello per fare pressione sul governo e vincolarlo al rispetto dell’impegno preso.
E’ un inizio. Sappiamo comunque che i problemi non si risolveranno semplicemente con il recupero di quelle risorse.
La contraddizione tra la finzione di una cittadinanza neutra, uguale per uomini e donne, e l’emergere ogni volta del ruolo storico di depositarie del futuro della specie ritorna sempre a galla.
Una volta equiparate agli uomini nell’età pensionabile e nella capacità di produrre, perché la riproduzione e la cura dovrebbero essere, invece, faccenda esclusivamente nostra? E si può davvero risolvere tutto con uno scambio di concessioni, prima qualche anno in meno di lavoro, oggi l’essere individuate come destinatarie di supporti dallo Stato?
Non possiamo continuare a pensare la cittadinanza girando intorno, e continuamente evitando, questo nodo, che è poi il punto essenziale da interrogare per capire i rapporti tra i sessi nella società. E’ il nodo che sta dietro l’organizzazione dei nostri tempi di lavoro, ormai estendibili all’infinito proprio perché trascurano la questione di come si sostengono i corpi. E’ il mascherare l’impossibilità di rimuovere l’esperienza della cura - quella ricevuta o da ricevere e quella che offriremo ad altri – dalle nostre vite di donne e di uomini.
Non si pensi che non riconosciamo l’importanza di questi strumenti e quanto cambia avere o non avere un asilo nido pubblico, i soldi per una baby sitter o per l’assistenza ad un anziano. Lo sappiamo bene. Ma non abbiamo più voglia di sentir dire che un partito, un governo, un’amministrazione sono amici delle donne perché propongono politiche per la conciliazione: la conciliazione non è per le donne, la conciliazione serve a tutti.
martedì 17 maggio 2011
lunedì 9 maggio 2011
Incontro romano delle referenti regionali della rete delle donne per la rivoluzione gentile: Sicilia, Piemonte, Lazio, Toscana, Puglia, Veneto presenti all'incontro per organizzare i prossimi eventi e le prossime iniziative della rete. Sono in preparazione iniziative per la campagna referendaria, per il punto G8 di Genova e l'assemblea nazionale della rete prevista per il prossimo autunno.
martedì 26 aprile 2011
7/8 MAGGIO INCONTRO DELLE REFERENTI REGIONALI DELLA RETE
Odg
1-report esperienze regionali, criticità emerse e situaz.riepilogativa delle varie regioni.
2-riesame struttura organizzativa da sottoporre alla approvaz. del gruppo costituente
3-prossime iniziative rete Nazionale
4-prossime iniziative proposte dalle referenti regionali
5 preparaz. assemblea nazionale
6-varie ed eventuali
lunedì 14 marzo 2011
IL NOSTRO MANIFESTO
MANIFESTO
della RETE NAZIONALE DELLE DONNE per la RIVOLUZIONE GENTILE
La Rete nazionale delle donne per la rivoluzione gentile trae origine dall’esperienza della Rete delle donne pugliesi per Nichi Presidente: movimento che da Foggia si è esteso, poi, a Lecce e in tutta la regione Puglia per rivendicare il proprio diritto a scegliere il candidato presidente.
Noi della rete nazionale ci siamo riconosciute nella loro decisione di contrastare l’arroganza delle gerarchie dei partiti, persuase dalla necessità di ricorrere alle primarie per scegliere il candidato di centrosinistra.
Abbiamo aperto una riflessione approfondita su quanto di prezioso proveniva da una pratica politica generosa, partecipativa, attenta e critica con se stessa. Una politica ardita nelle scelte importanti: salvaguardare i beni comuni (acqua, aria, territorio, lavoro), favorire lo sviluppo delle città vitali (città intessute di relazioni, fondate sul rapporto con il proprio ambiente e sulla storia partecipata), puntare sulla energia e la creatività delle donne, rivolgersi alle giovani e ai giovani.
Abbiamo avvertito l’entusiasmo di un linguaggio politico nuovo e abbiamo scoperto, da donne, che questo linguaggio ci appartiene, investe la vita vissuta, il quotidiano dei rapporti, il legame forte con i sentimenti. Esprime il rispetto dell’alterità e di ogni differenza.
Abbiamo riflettuto sulla presenza attiva e innovativa delle donne nella Giunta della Regione Puglia e su quanto sapere femminile sia stato investito.
L’esperienza pugliese diventa praticabilità di un sogno
Da donne vogliamo incidere profondamente con la nostra politica e con il nostro sentire, vogliamo recuperare esperienze concrete, buone pratiche di tanti territori e regioni, valorizzarne i contesti in una reciproca contaminazione.
Ci siamo incontrate e abbiamo deciso di lavorare insieme affinché il nostro Paese possa ispirarsi all’esperienza e all’autorevolezza che deriva dal sapere delle donne. Il nostro desiderio si concretizza in un modo di partecipare fatto di intrecci e di esperienze comuni che ci vede protagoniste.
Possiamo osare, crescere intorno a una visione nuova.
Questi i nodi su cui ci stiamo confrontando
L’incompiuta democrazia del nostro Paese che si priva di fatto di competenze ed esperienze delle donne nella vita * pubblica, con conseguente grave danno per l’intero sistema sociale, politico ed economico.
La crisi del lavoro rivelatrice di un disagio profondo che investe il sistema stesso del lavoro concepito esclusivamente * su ritmi produttivi ed economici. Le donne, più degli uomini, avvertono l’esigenza e il desiderio di un’organizzazione del lavoro circolare, collaborativa, conciliabile con i ritmi di vita propri di un’esistenza pienamente vissuta nei suoi molteplici aspetti (Benessere Interno Lordo).
La devastazione della madre terra a opera di politiche messe in atto da una classe dirigente quasi del tutto priva della * sensibilità e dell’esperienza femminile.
La recrudescenza della violenza sulle donne generata dalla mercificazione del corpo femminile e da un linguaggio * sessista che sostiene l’idea della sopraffazione e del potere come base di ogni relazione.
Un gravissimo arretramento culturale che si evidenzia particolarmente nella scuola e nell’università ma che si ripercuote * su tutta la filiera educativa e valoriale. Questo provoca nelle giovani generazioni nuove forme di violenza, razzismo e intolleranza finalizzate alla falsa affermazione del sé.
La diffusione di pratiche clientelari e di corruzione che mortifica soprattutto le potenzialità femminili puntando sul * concetto di potere che genera potere.
Il nostro confronto è una fucina di idee generatrici di cambiamento.
Dobbiamo imprimere energia e pensiero ad una politica sorda ad ogni innovazione ed essere portatrici di legalità, giustizia e laicità.
La politica deve nutrirsi di desideri, alimentarsi con l’azione, vivere nelle relazioni, produrre benessere.
La nostra rivoluzione gentile, che raccoglie l’eredità del movimento delle donne, è una rivoluzione culturale, capillare che vuole coinvolgere tutti gli aspetti della politica, dell’economia, del vivere sociale, rendere noi donne protagoniste e porre al centro la nostra capacità di pensare al femminile.
Noi donne sentiamo l’obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso.
Le esperienze e le competenze di cui disponiamo, insieme ai nostri specifici talenti, costituiscono un patrimonio di cui la nostra società non può più privarsi se si vogliono disegnare provvedimenti di buon futuro attraverso adeguate politiche economiche, monetarie e sociali.
Riteniamo che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese.
È necessario che in Parlamento ed al Governo vi sia una presenza di elette e ministre in proporzione numerica tale da rappresentare visibilmente la popolazione femminile italiana.
A tal fine è indispensabile utilizzare le primarie per la scelta delle/dei candidate/i a tutti i livelli politici e amministrativi, centrali e periferici.
Tutto questo però non è ancora sufficiente. L’esperienza ci insegna che per favorire cambiamenti duraturi è necessario approvare leggi che riqualifichino le regole del vivere sociale.
Noi donne della rete consideriamo prioritarie leggi che sanciscano
la presenza significativa e determinante delle donne a tutti i livelli, sia nel settore pubblico che in quello privato;*
una nuova organizzazione del lavoro che privilegi la qualità dei tempi della vita, restituendo spazi ed energie che * possano meglio conciliare i desideri e i bisogni di tutte/i liberandole/i dal dominio della necessità.
Prioritarie perché presupposti imprescindibili per una nostra reale partecipazione al completamento del percorso democratico, laico e libertario del nostro Paese e dell’intera Europa.
Questo è il senso più autentico e profondo di quello che la Rete delle donne chiama
la RIVOLUZIONE
LA MAGIA DELLA PIAZZA......12 marzo a Pisa
Cronaca di una giornata di una piccola rivoluzione gentile....
Sono le 17 ed è l'orario comunicato per il nostro flash mob in piazza Garibaldi a Pisa, decidiamo di concederci il quarto d'ora accademico e intanto ne approfittiamo, noi della rete delle donne per la rivoluzione gentile, per allestire uno spazio improvvisato ai piedi della statua di Garibaldi che, imponente e ardita si erge nel centro della piazza.
Striscioni artigianali, cartelli con gli articoli della Costituzione italiana. Tra le prime ad arrivare è Mirella Vernizzi ex staffetta partigiana, che ci ha onocrato della sua presenza; arriva accolta da strette di mano ed abbracci affettuosi, è conosciuta e riconosciuta da tutti questa bella signora "diversamente giovane": Bella e appassionata è la lettura del suoi brani che ci riporta alle lotte delle donne per rivendicare la loro autonomia e parità. Con il suo intervento apriamo il nostro incontro, Mirella legge attorniata dalle giovani ragazze del Teatro Verdi di Pisa: loro con le loro voci squillanti ed anche lei con una sicurezza ed un piglio da chi certo non affida al solo volume della voce la forza del suo messaggio. Nella piazza che, man mano si è andata riempiendo, sventolano i tricolori, e molti dei presenti chiedono di leggere non solo gli articoli della costituzione, ma anche il famoso discorso di Calamandrei:testamento attualissimo a difesa della scuola pubblica.
Siamo incredule e felici il network nazionale di Radio popolare ci riserva una diretta propprio nel momento in cui c'è l'intervento di Elisabetta del gruppo toscano della rete. Il tempo scorre veloce e la pioggia preannunciata ci concede il tempo di intonare tutte e tutti insieme l'Inno di Mameli: è una grande emozione, la magia della piazza che ci regala volti veri di tanta persone uomini e donne giovani e meno giovani, viene voglia di darsi appuntamento tutti i giorni, di incontrarci, di parlare di incrociare sguardi e storie perchè è di questo di cui tutti sentiamo il bisogno.
La nostra Italia è piena di bellissime piazze che chiedono soltanto di essere popolate di gente vera e passione, ripenso al matto sballato del Nuovo cinema paradiso che girava ripetendo: "la piazza è mia, la piazza è mia!! riprendiamoci questi spazi lontano dai reality ma vicini al cuore di noi tutti.
La rivoluzione gentile continua......Grazie
assemblea coordinamento
Andiamo avanti.
L’8 marzo è stata una giornata importante, di lotta e condivisione, molto partecipata e importante non solo per chi l’ha vissuta, ma anche per tutt* coloro che l’hanno organizzata, popolandola. Ripartiamo da questa giornata intensa per guardare al futuro.
Il 16 marzo p.v. alle 21, alla Casa della Donna, in via Galli Tassi 8 la rete delle donne per la rivoluzione gentile parteciperà all'assemblea di coordinamento per portare il proprio contributo al progetto del costituente comitato donne 13 febbraio.
domenica 13 marzo 2011
12 marzo a Pisa -
venerdì 11 marzo 2011
sabato 5 marzo 2011
LA RIVOLUZIONE GENTILE C'E'
Insieme a: Libere tutte, Coordinamento donne CGIL, Il Giardino dei ciliegi, Artemisia, Il melograno, ARCI, Cacerolazos, Libertà e Giustizia, ANPI, donne in rete per la rivoluzione gentile, corrente alternata, donne PD, Donne SEL, donne Federazione della Sinistra, donne IDV, donne dei Verdi
venerdì 4 marzo 2011
L'ALTRA META' DEL CIELO A DIFESA DELLA COSTITUZIONE E DELLA SCUOLA PUBBLICA
sabato 12 febbraio 2011
APPUNTAMENTO A FIRENZE PER LE RIVOLUZIONARIE GENTILI
giovedì 10 febbraio 2011
il 26 febbraio a Pisa - CHI HA PAURA DEI DIRITTI -
II gruppo toscano della rete, accettando l'invito dell'associazione laicità e diritti, parteciperà alla manifestazione allestendo un proprio tavolo informativo per la diffusione del manifesto della rete e per raccogliere nuove adesioni alla rete delle donne per la rivoluzione gentile.
Questi i temi di cui si parlerà con l'intervento di vari relatori:
Diritti dei Disabili..Diritti e Bioetica,Fede e Diritti,Diritti ed Europa : la Rete Europea della libera circolazione dei diritti ,Donne e Diritti, diritti LGBT,diritti e costituzione, diritti dei migranti e legalità.
sabato 26 febbraio,
presso la Stazione Leopolda (PISA, Piazza Guerrazzi),
il convegno: CHI HA PAURA DEI DIRITTI?
Ore 10.30 – 18.00
http://www.laicitaediritti.org/chihapauradeidiritti/
mercoledì 9 febbraio 2011
aggiornamento manifestazione a Firenze del 13 febbraio
venerdì 4 febbraio 2011
se non ora, quando? a Firenze
giovedì 3 febbraio 2011
COMUNICATO
COMUNICATO: La rete delle donne per la rivoluzione gentile rispettando quanto espresso dal Comitato organizzativo nazionale del Se non ora, quando? invita tutte le donne a partecipare all'iniziativa, precisando che, la rete svolge una semplice azione di coordinamento e non di rappresentanza di quante/i parteciperanno alla manifestazione del 13 Febbraio in piazza della Repubblica. Chiunque parteciperà è libero di esprimere la propria protesta nei modi (civili) in cui intenderà farlo.
A FIRENZE - IL 13 FEBBRAIO - SIT- IN
Non è previsto alcun corteo ma unicamente un sit in ed una serie di flash mob in piazza della Repubblica.
Le autorizzazioni sono state richieste unicamente per distribuire materiale cartaceo e fare annunci con megafono.
Non è stata chiesta autorizzazione per occupazione suolo pubblico, quindi niente gazebi o banchetti, pena multe salatissime. Chi dei partecipanti voglia occupare spazi deve farne richiesta a proprio nome agli organi competenti.
INFO: rivoluzionegentiletoscana@gmail.com
martedì 1 febbraio 2011
gruppotoscanoreterivoluzionegentile: se non ora quando? A FIRENZE
se non ora quando? A FIRENZE
13 febbraio alle ore 14 a Firenze in piazza della Repubblica.
Porgiamo uno speciale appello a chi, per ovvie ragioni logistiche,
non potesse essere a Roma il 13 febbraio. Saremo unite nonostante i
chilometri di distanza da un medesimo gesto simbolico che sarà
proposto in contemporanea in ogni luogo dell'evento.
Insieme, in un movimento volutamente trasversale, vogliamo scuotere
il Paese raccontando cosa realmente le donne sono, e a cosa realmente
aspirano.
Se non ora, quando?
Comitato organizzatore giornata mobilitazione 13 febbraio a firenze
lunedì 31 gennaio 2011
le nostre battaglie
Il movimento nazionale denominato Rete delle donne per la rivoluzione Gentile
Premesso che
- in data 3 settembre 2008 è stata approvata dal Parlamento Europeo la risoluzione n. 2038 relativa all’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini (2008/2038 [INI]);
- che la Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere (Cedaw) con la relazione n. A60199/2008 ha evidenziato come la pubblicità alimenti e consolidi gli stereotipi di genere determinando un impatto negativo sulla parità;
- che dalla stessa relazione è possibile rilevare che gli stereotipi sulle differenze di genere, proposte dalla pubblicità, producono sugli individui un processo di oggettificazione, per cui sia il corpo delle donne, come quello degli uomini, vengono rappresentati come oggetti, e tuttavia continuano ad essere le donne quelle che ne soffrono maggiormente le conseguenze;
- che nella stessa relazione viene evidenziato che ridurre un essere umano a oggetto espone l’individuo alla violenza e all’offesa;
- che nella relazione di cui sopra si indica come le politiche per la parità di genere devono essere finalizzate anche ad evitare che le persone a qualunque età subiscano continuamente, ed anche involontariamente, l’esposizione continuata a messaggi oggettificanti e stereotipizzanti;
- che è particolarmente importante che la pubblicità sui media sia disciplinata da norme etiche e/o norme giuridiche vincolanti che proibiscano la pubblicità che presenta stereotipi di genere o che incita al sessismo e alla violenza;
- che la denuncia e la lotta contro l’uso offensivo dell’immagine delle donne nella pubblicità sono un terreno di tradizionale e lungo impegno di tante organizzazioni delle donne;
- che occorre il coinvolgimento di tutta la società nelle diverse espressioni di rappresentanza e di partecipazione popolare, in quanto si tratta di una responsabilità condivisa;
- che nelle strade, nelle piazze e in tutti i luoghi pubblici dove le affissioni che offendono la dignità delle donne non possono essere oscurate con un gesto individuale ma occorre un gesto di responsabilità collettiva;
- che è necessario un impegno concreto a contrasto della pubblicità offensiva perché è la più visibile delle violazioni contro il genere femminile;
- che è opportuno che l’Amministrazione (regionale oppure provinciale oppure comunale) approvi una apposita deliberazione contro tutte le forme di pubblicità offensive verso il genere femminile;
INVITA
- ad aderire urgentemente alla sollecitazione del movimento nazionale Rete delle donne per la rivoluzione Gentile a sostenere la campagna “Immagini Amiche” promossa dal Coordinamento Nazionale dell’UDI, sostenendo la moratoria della pubblicità lesiva della dignità di genere che vede la condivisione di molte realtà associative.
Al Presidente della Regione ...
OPPURE
Al Presidente della Provincia ...
OPPURE
Al Comune di ...
Da un articolo di Marina Terragni
Io Rosy Bindi la vedo bella. Ha un volto chiaro, che negli anni si è addolcito, illuminato di intelligenza, lampi arguti e ironici negli occhi, lo sguardo diritto di chi è signora delle circostanze. Le battute camionistiche sul suo appeal non raccontano di lei, ma della miseria e della paura e del camionismo di chi le fa. Credo che il nostro premier abbia paura di Rosy Bindi perché la sua libertà non dipende dagli uomini.
La “bruttezza” di Rosy non sta nei suoi tratti, ma nel fatto di non chiedere agli uomini, di mostrare il suo non-bisogno di loro, di non cercare in alcun modo di compiacerli e di ingraziarseli. E questo indebolisce un uomo, in particolare un uomo che viceversa sulla seduzione basa la gran parte dei suoi traffici umani, professionali e anche “politici”, chiamiamoli così. Al punto da non poter sopportare il proprio decadimento fisico, e di umiliare se stesso con accorgimenti estetici da avanspettacolo. Il premier non sopporta Rosy Bindi -o meglio, ne è attratto, come da un gorgo irresistibile- perché è una donna che minaccia la sua virilità, che eccita i suoi fantasmi di castrazione, che titilla il suo fondo masochistico e passivo.
A me piace Rosy Bindi perché se ne strasbatte e anzi espone anche di più la sua faccia serena in tv. Perché questo dà una lezione a tutte, ed è una lezione politica. Perché esorcizza la nostra paura di essere rifiutate per una ruga, un’occhiaia, un chilo in più, un seno non svettante. Perché adotta una postura magistrale. Perché non si lascia indebolire, e anzi è empowering, dà forza. Perché non permette a nessuno di dettarle tempi e canoni. Perché è intoccata dall’umiliazione.
E’ quello che dico sempre alle amiche tentate dal vittimismo e dalla recriminazione contro chi ci umilia e ci offende, a cominciare dal nostro premier, dalle sue tv e dal suo partito: è un problema del sex offender, non nostro. L’ignominia a cui assistiamo parla della sua mediocrità, della sua debolezza, della sua malattia, non di noi.
Impariamo da Rosy.
il doppio sguardo
http://blog.leiweb.it/marinaterragni/2011/01/10/il-doppio-sguardo-per-una-citta-felice/
se non ora quando?!
INVITO ALLE DONNE ITALIANE A PARTECIPARE AD UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011
Se non ora, quando?
In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.
Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che - va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia - hanno costruito la nazione democratica.
Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.
Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.
Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.
Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.
Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.
L’APPUNTAMENTO E’ PER IL 13 FEBBRAIO IN OGNI GRANDE CITTA’ ITALIANA
secondo incontro regionale della rete
SABATO 12 FEBBRAIO ALLE ORE 15 A FIRENZE
STIAMO ORGANIZZANDO IL SECONDO INCONTRO REGIONALE DELLA RETE.
Questo secondo appuntamento è convocato per passare ad una fase operativa dell'attività. In questi mesi la rete nazionale ha raggiunto importanti traguardi in termini di visibilità e impegno, focalizzando l'attenzione su temi che noi donne giudichiamo di grandissima importanza; continua la raccolta delle firme per le primarie e dalle pagine del sito, è ora possibile manifestare la propria adesione.
Come gruppo toscano vorremmo organizzare un evento intorno alla metà di Aprile, in collaborazione con associazioni e movimenti femminili che in perfetta autonomia aderiranno ad un programma di articolato sui quali ci confronteremo nelle prossime settimane ed in particolar modo nell'incontro del 12 FEBBRAIO A FIRENZE (sede da definire).
apertura blog del gruppo toscano
Durante gli incontri avuti in questi mesi, abbiamo evidenziato la necessità di creare uno spazio che integrasse la comunicazione già esistente con la rete nazionale attraverso il sito web www.rivoluzionegentile@gmail.com ed il forum della rete stessa.
Nasce pertanto questo blog nell'intento di rendere piu' agevole e costruttivo lo scambio non solo di informazioni riguardo le attività e le iniziative che andremo a realizzare, ma anche per intensificare la circolazione di pareri e opinioni su tematiche di interesse per la nostra rete.